il disegno e antonio bonfiglio

Il disegno? E' un ricordo che per me arriva da lontano...

Da bambino osservavo affascinato mio padre mentre dipingeva: è proprio da lui che ho ereditato questa passione. Ufficialmente svolse la professione di dirigente edile, perchè sua madre, mia nonna, non ne ha appoggiato l'inclinazione artistica, tuttavia non ha mai smesso di esercitare la pittura e la scultura. Così ogni momento della nostra vita familiare diventava per mio padre occasione per prendere foglio e matita e disegnare un mobile o un gioiello per mia madre o persino la casa di campagna.

Da lui imparai cos'è un disegno e la filosofia che risiede dietro a questo tipo di espressione artistica: il disegno esprime una forma e la forma è alla base di tutto, della vita stessa. Senza forma, infatti, non c'è vita, senza vita non c'è espressione, senza espressione non c'è disegno e senza il disegno l'uomo non sa come tendere al bello e muore.

Dal momento che è difficile pensare che l'arte porti sostentamento, anch'io, in un primo momento, fui indirizzato a obiettivi diversi e frequentai il liceo scientifico, prima, e la facoltà di medicina presso l'Università di Pavia, poi. I miei studi accademici però, benchè procedessero bene, si fermarono dopo un paio di anni, perchè sopraggiunse una crisi dettata dalla necessità di sconfinare i limiti imposti dai libri e dare libero sfogo alla mia creatività e alle idee. Fu così che decisi di chiudere con lo studio. Svolsi il servizio di leva presso l'artiglieria alpina di Vipiteno, dove trascorsi un anno molto duro ma intenso dal punto di vista delle esperienze personali e dei contatti umani. Fu proprio qui che conobbi il mio futuro socio, un orafo, con il quale aprii, al mio rientro, la mia attuale attività di gioielleria.

Iniziai così ad applicare alla gioielleria gli insegnamenti trasmessimi da mio padre. 
Dopo qualche anno, incontrai Margherita, la donna che poi ho sposato e che ha sempre sostenuto con convinzione la mia attività.. Iniziai così anche a dipingere, con l'intento di realizzare, prima o poi, una mostra, e con l'obiettivo, pertanto, di cercare una mia identità artistica. Entrai in contatto con il pittore lecchese Angelo Bellini, di cui frequentai lo studio per tre anni, di sera, dopo il lavoro, appena mi era possibile.

Si è trattato di un momento bellissimo della mia vita, che ebbi la gioia di condividere con mio padre, con cui, una volta terminati, discutevo i miei quadri e con il quale progettavo anche di collaborare in un dipinto a olio a quattro mani. Ci si è messa però di mezzo la vita, che ha portato via prima mia madre, poi, non molto tempo dopo, mio padre.

Nonostante il prezioso supporto di mia moglie, artisticamente mi sentivo solo.
Il mio socio uscì dalla ditta e mi vidi costretto a lasciare la pittura per dedicarmi intensamente al disegno puro. M'impegnai sul design del gioiello al fine di trovare un mio stile personale. Fu in questo contesto che conobbi Lorenzo Riva, grande stilista di abiti da sposa e di alta moda, con cui collaborai ad alcune sfilate, disegnando e fornendo gioielli da associare alle sue creazioni. Da lui imparai la pulizia delle linee e la loro essenza e capii che una data forma può identificare un certo carattere, una determinata personalità.

Oggi posso così tranquillamente sostenere che con l'uso corretto di una semplice linea, senza ricorrere al ritratto e senza utilizzare malizie artistiche, potrei disegnare una persona.
Non si tratta di arte astratta: questa, infatti, compone una serie di linee che non hanno coscienza di se stesse, se non attraverso lo sguardo dello stesso artista che le ha composte. Io, invece, definisco una linea, solo apparentemente casuale, che interpreta l'essenza di elementi specifici riconoscibili anche da chi guarda.

Questa idea è alla base delle forme che utilizzo nella gioielleria e nell'orologeria, ma anche di qualsiasi altro tipo di mio prodotto artistico. Per questo motivo, recentemente ho iniziato a uscire dal mio settore, ampliando la mia attività ed esprimendomi anche nel disegno di pagine web, di loghi e di packaging.

Al mio miglioramento nella percezione dei dettagli ha contribuito senza dubbio la passione per la scherma storica; artisti quali Benvenuto Cellini e il Caravaggio eccellevano nell'arte della spada.

Grazie a un percorso personale intenso e appassionato, ho trovato, pertanto, la mia dimensione artistica nel concetto che il disegno è semplicemente la percezione della forma.


Questo sito fa uso di alcuni cookie.
Continuando la navigazione su questo sito web (quindi cliccando sul pulsante "HO CAPITO" o cliccando all'esterno di questa area) si autorizza l'impiego di cookie.
Per informazioni dettagliate sull'impiego dei cookie in questo sito web invitiamo a cliccare su "Maggiori informazioni".Qui è anche possibile revocare l'autorizzazione all'impiego di (alcuni) cookie presenti.

HO CAPITO